La giornata internazionale delle famiglie è stata indetta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1994 e riflette l’importanza che la comunità internazionale attribuisce alle famiglie, tradizionali e non, come fondamento della società.
La giornata intende promuovere una maggiore conoscenza e consapevolezza dei processi sociali, economici, demografici che interessano le famiglie, e degli effetti che essi hanno sulla stabilità e il benessere familiare. Intende promuovere anche una maggiore equità, perché ancora molte sono le differenze di qualità di vita delle famiglie in diversi contesti.
Più stabile è la famiglia, più i figli hanno la possibilità di crescere bene e sviluppare le loro potenzialità: la famiglia è infatti un sistema aperto i cui membri si trovano a vivere un continuo scambio circolare.
Quando uno dei membri della famiglia presenta una condizione di disabilità, la stabilità e l’equilibrio di tutta la famiglia e di ogni suo componente vengono messi a dura prova. Senso di fragilità, incapacità e insufficienza, indecisione e incertezza, solitudine, stati di ansia, abbattimento del tono dell’umore, diventano parte integrante dell’esperienza di vita quotidiana.
La famiglia ha bisogno allora di essere sostenuta, accolta, rassicurata, informata e guidata ad affrontare la condizione di disabilità, ha bisogno di essere presa in carico da un’équipe multiprofessionale che non solo informi, ma soprattutto “formi”.
Fra gli strumenti maggiormente utilizzati per la formazione ed educazione delle famiglie troviamo il parent-training, un intervento di natura psicoeducativa rivolto a quei genitori che desiderano affrontare efficacemente i problemi educativi e di relazione che incontrano nella gestione di un figlio con disabilità.
I genitori diventano quindi dei “co-terapisti” insieme all’équipe che si occupa della presa in carico.
Una revisione di 37 studi di questo tipo presentata dal report NAC del 2015 sui trattamenti per l’autismo, ne ha verificato l’efficacia basata sull’evidenza; gli outcomes riguardano soprattutto l’aumento delle abilità di gioco e di comunicazione, e la riduzione di comportamenti ripetitivi e dei sintomi dell’autismo. Il parent-training è anche alla base di alcuni specifici interventi che vengono implementati in ambiente naturale, come ad esempio il Pivotal Response Training (Koegel e Koegel, 2012), l’Early Start Denver Model (Dawson et al., 2010), e il Family Implemented TEACCH for toddlers (https://fitt.fpg.unc.edu/family-implemented-teacch-toddlers-study-fitt). Rispetto alla parent-education, che si concentra sull’informazione dettagliata, il parent-training, permettendo ai genitori di sperimentarsi nell’applicazione di specifiche procedure ed interventi, risulta essere più efficace.
La giornata internazionale delle famiglie del 2021 si focalizza sull’impatto che le nuove tecnologie hanno per lo sviluppo del benessere familiare. A questo proposito, alcuni studi sul web parent training (Xie et al., 2013; Turgéon et al., 2020) hanno rilevato un’efficacia corrispondente a quella dei parent training vis-à-vis, con un buon gradimento da parte delle famiglie, un aumento nella capacità dei genitori di affrontare i comportamenti problema dei loro figli e una riduzione dei comportamenti inadeguati da parte dei loro figli. Anche i web-tutorial per le routine quotidiane legate alle attività di autonomia personale, sembrano essere efficaci nella riduzione dello stress genitoriale, e nel miglioramento delle interazioni sociali fra genitori e figli (Ibañez et al., 2018). Il mondo del web apre dunque nuovi percorsi per coadiuvare la presa in carico da parte dei servizi socio-sanitari preposti!