L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce attività fisica «qualsiasi movimento corporeo prodotto dall’apparato muscolo-scheletrico che richiede dispendio energetico», e include le attività quotidiane al lavoro, a casa, spostamenti a piedi o in bicicletta. Se fatta con regolarità migliora il benessere psicofisico della persona, il sonno, la pressione, riduce glicemia e colesterolo, ansia, stress, sintomi depressivi, rischio di cadute negli anziani, e aiuta a prevenire diverse malattie. In età evolutiva inoltre aiuta l’apprendimento e stimola la socializzazione (Istituto Superiore di Sanità – ISS). L’ISS raccomanda almeno un’ora di attività fisica al giorno per tutte le persone in età evolutiva.
L’impatto positivo dell’attività fisica sul sonno e sulle abilità cognitive dei bambini a sviluppo tipico sono documentate in letteratura. Ma sappiamo qualcosa sui suoi effetti in persone autistiche? Sulla base dei dati riportati si può affermare che l’attività fisica (come corsa, salto, giochi di gruppo, giochi elettronici che richiedono attività motoria, attività sportiva, etc.) offra numerosi benefici ai giovani autistici e alle persone con disabilità intellettiva: un miglioramento delle abilità motorie, della forma fisica, della qualità e durata del sonno e, dal punto comportamentale, una riduzione dei comportamenti problema (come stereotipie, autolesionismo, e aggressività). A questo proposito potremmo domandarci quale sia il meccanismo che determina la riduzione dei comportamenti problema. Non sembra sia la fatica fisica, quanto piuttosto una modifica (almeno questa è una delle ipotesi da sottoporre a verifica) nella percezione del ruolo rinforzante dei comportamenti inadeguati che si verifica dopo l’attività fisica, in pratica quindi un cambiamento di operazione motivazionale che scoraggia la loro messa in atto. Da un punto di vista cognitivo viene riportato un miglioramento di alcune funzioni esecutive, quali il controllo inibitorio, la capacità di finalizzare il comportamento al compito e di portare a termine semplici compiti cognitivi. Infine, miglioramenti delle abilità sociali e comunicative. Tuttavia i risultati degli studi non sempre concordano, e si rendono necessari ulteriori evidenze.
Le persone autistiche, rispetto ai pari, generalmente svolgono meno attività fisica, per la presenza di alcune difficoltà motorie (equilibrio, coordinazione motoria e controllo visuo-motorio), e sociali (soprattutto di relazione interpersonale).
Tuttavia l’attività fisica presenta alcune caratteristiche che ben si accordano con quelle delle persone autistiche. Prima di tutto si avvale di routine: sono definiti orari e giorni, luoghi specifici per indossare l’abbigliamento adatto e per spogliarsi, spazi specifici per gli attrezzi, istruzioni semplici accompagnate da indicazioni e dimostrazioni di ciò che si deve fare, relazioni con gli altri mediate dal trainer.
La limitata attenzione e l’ipersensibilità agli stimoli sensoriali potrebbero costituire però una difficoltà, superabile con i dovuti accorgimenti (per esempio usando delle cuffie, e limitando il tempo di permanenza nell’ambiente per aumentarlo poi gradualmente). Si possono variare gli esercizi; adattare i tempi di ogni singolo esercizio alla capacità di tolleranza individuale e renderli evidenti tramite timer; inserire attività gradite e rinforzatori; usare promemoria visivi e task analysis visive che chiarificano inizio, svolgimento e fine del compito; insegnare collateralmente specifiche attività e regole di comportamento; procedere con molta gradualità verso il gioco in gruppo, assegnando a qualcuno dei compagni il ruolo di modello per l’attività o di tutor per la sua realizzazione.
Inserire l’attività fisica fra le opzioni di trattamento all’interno del piano educativo e del progetto di vita delle persone autistiche appare auspicabile, cominciando dal
rimuovere le barriere per rendere l’attività fisica una parte regolare e gradevole della routine giornaliera: andare a piedi a scuola, portare a spasso il cane, frequentare regolarmente un parco giochi dopo pranzo, andare in bici, frequentare una palestra o una piscina, giocare a palla o con le racchette….
Questo è anche un impegno nella nostra cooperativa. Dai un’occhiata al carosello!